Costruzione di isoipse

Le curve di livello sono le linee che congiungono i punti che hanno una stessa quota. Si chiamano anche “isoipse” perché in greco isos voleva dire uguale e hypsos voleva dire altezza. Nelle cartine hanno questo aspetto:

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Sono molto utili, ad esempio per chi fa escursionismo, perché permettono di farsi un’idea delle pendenze: più le linee sono vicine, più ripidi sono i pendii che rappresentano. In questo modo, chi impara a “guardare” la disposizione delle linee, può ricavare informazioni sulla struttura tridimensionale del territorio rappresentato nelle due dimensioni della cartina.

Per capire meglio come funzionano, proviamo a farle! Senza andare in montagna, ci accontenteremo per ora di una simulazione in laboratorio. Vi occorreranno:

  1. vaschetta con rilievo
  2. cilindro da 1000 ml
  3. carta lucida formato A3
  4. matita per occhi, nera
  5. pennarello vetro-scrivibile
  6. lastra di plexigass formato A3
  7. colla tipo Millechiodi

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Con un po’ di fantasia, possiamo trovare un modo per tracciare sul nostro rilievo una linea, che colleghi i punti che si trovano allo stesso livello…

Questo è il modo che abbiamo trovato noi (ve ne vengono in mente altri?)

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Più precisamente, abbiamo fatto così. Per iniziare, abbiamo scelto una scala per indicare l’unità di misura delle “quote“; abbiamo tracciato sul foglio lucido il livello 0 del rilievo ponendo il plexiglass sulla vaschetta e la carta lucida sul plexiglass; poi abbiamo versato 2000 ml di acqua alla volta e abbiamo tracciato con la matita per occhi il livello dell’acqua lungo tutto il perimetro della sagoma; ripetendo in seguito questa operazione fino a quando tutto il rilievo è stato coperto dall’acqua.

Ecco i nostri rilievi:

Schermata 2017-04-26 alle 07.23.51

Contemporaneamente, versando 2000 ml alla volta, abbiamo tenuto conto della salita dell’acqua lungo le pareti della vaschetta (operazione realizzabile al meglio con vaschetta dalle pareti trasparenti).

Schermata 2017-04-26 alle 07.12.38

Per la parte del compito più complessa, quando abbiamo dovuto trasferire le linee ottenute dal rilievo alla lastra di plexiglass, siamo stati costretti ad una certa approssimazione… Stiamo valutando altre soluzioni, in ogni caso ciò che anzitutto conta è per noi capire la “logica” che guida il trasferimento dal rilievo tridimensionale al piano bidimensionale  (in particolare la relazione tra la pendenza del rilievo e le distanze delle linee sul piano bidimensionale).

Schermata 2017-04-26 alle 06.54.45

Una domanda: cosa sarebbe accaduto se avessimo deciso di fotografare il rilievo dall’alto, restando perpendicolari al piano della sua base?

In seguito abbiamo appoggiato il plexiglass su carta lucida per ricalcare le curve di livello, cioè le nostre isoipse.

Schermata 2017-04-26 alle 07.09.54

Per concludere, a casa abbiamo rielaborato i dati in nostro possesso e abbiamo tentato il passaggio inverso a quello costruito in laboratorio: dalle nostre curve di livello siamo passati alla ricostruzione della forma del rilievo originale in tre dimensioni.

Schermata 2017-04-26 alle 07.12.14

isoipse1

isoipse2

 

 

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